Cara Julie
Questa è la lettera che tu non leggerai mai.
Per il semplice fatto che non avrei mai il coraggio di
inviartela.
Forse con sovraumano sforzo e colto da un impeto autolesionista
potrei avere la forza di stamparla, ma non riuscirei comunque ad infilarla
nella tua buca delle lettere.
Potrei inviarla per e-mail, ma la freddezza del mezzo
digitale non farebbe onore neppure alle mie goffe e insignificanti parole.
Né tanto meno avrei il coraggio di reggere il tuo sguardo
mentre ascolti quello che ho da dirti.
Il fatto che tu non leggerai mai queste righe mi
tranquillizza.
Ma al tempo stesso la consapevolezza che non riuscirò mai a
dirti quello che provo per te mi deprime.
Ho formulato, nella mai testa, questo discorso mille volte.
Ma adesso che mi sono imposto di scrivere quelle parole, queste mi risultano
vuote.
Si dice che per raccontare qualcosa è buona norma cominciare
dall’inizio, ma sono sempre stato allergico alle convenzioni (in un modo cosi
anticonvenzionale da essere al limite del banale), quindi inizierò dalle fine.
La miccia scatenante l’impulso malsano che ha causato in me
un ritorno a sentimenti che ritenevo morti e sepolti è stata la tua recente
rottura con Donald.
Non credo di rivelare una sorta di segreto dicendoti che io
e il tuo, ormai ex, fidanzato non siamo mai andati d’amore e d’accordo, per
usare un eufemismo.
Inizialmente pensavo che derivasse da una sorta di reticenza
nei miei confronti da parte sua.
Tuttora però sono convinto che Donald alle mie spalle non spenda
parole lusinghiere nei miei confronti.
Ma negli ultimi giorni ho riflettuto parecchio su questa
questione e sono giunto ad una conclusione a posteriori molto semplice.
L’altra sera ho mentalmente stilato una lista di quelle che
potremmo definire le persone per le quali nella mia vita ho provato dell’odio.
So che può sembrare una cosa infantile. E sono quasi sicuro
che lo sia.
Nonostante questo i risultati sono a dir poco interessanti.
Infatti la lista, breve ma non brevissima, è composta
principalmente da ragazzi.
E il 90% di questi hanno avuto, chi più chi meno, una
relazione con te.
Questo può voler dire due cose: o hai pessimi gusti in fatto
di ragazzi oppure il sentimento che provo
per te va ben oltre l’amicizia.
La conclusione ti potrà sorprendere, soprattutto perché noi
due ci conosciamo dalla tenera età di dieci anni.
Più della metà delle nostre vite passate da amici. Con alti
e bassi anche qui.
Ci sono stati periodi in cui passavamo molto tempo insieme e
periodi invece dove passavamo mesi senza vederci.
Questo però me lo spiego come una sorta di rifiuto del mio
subconscio ad un rapporto di amicizia che frustrava le mie emozioni celate.
Tuttavia ritengo, forse erroneamente, che il nostro rapporto
di amicizia sia profondo e diverso da quello che hai con gli altri ragazzi.
Su questo ultimo fatto sono quasi sicuro di sbagliarmi, ma
l’illusione di essere il posizione privilegiata rispetto agli altri amici è
proprio il fermo che mi impedisce di dirti queste cose.
Non tanto la paura di rovinare questo rapporto o il terrore
di non poterti più rivedere, ma soprattutto l’idea di essermi sbagliato per
tutti questi anni.
Il mio incubo peggiore è venire a conoscenza del fatto di
essere uno tra tanti.
Di non aver nessuna precedenza e di essere ai tuoi occhi,
poco più che un conoscente.
In tutti questi anni dentro di me credo di aver sempre
saputo cosa provavo per te, ma come meccanismo di autodifesa ho sempre
mascherato questo sentimento in una sincera amicizia.
Si, perché nonostante tutto tu per me sei una grande amica,
la mia migliore amica.
Allo stesso tempo sei l’unica donna che abbia mai amato
veramente.
Non credo di essere in grado di spiegarti i sentimenti che
provo per te, se non per sottrazione.
Proprio per questo l’unica cosa che riesco ad esprimerti è
che non sono in grado di immaginarmi a fianco di nessun altra donna che non sia
tu.
Non credo che ci sia bisogno di salutarti al termine di
questa lettera, perché come dicevo prima non la leggerai mai, ma per cullarmi
ancora un po’ in questa mia fantasia lo farò lo stesso
Quindi termino qui questa sequela di frasi senza lettore.
Con molta probabilità questo file di testo marcirà
silenzioso nel backup del mio computer e forse tra qualche anno rileggerò
queste mie parole e le troverò ridicole.
L’unica cosa che spero è di non pensarle più, così da vivere
la mia vita con utopica serenità, cosa che in questo momento non posso fare.
Ti abbraccio
Tuo (e di nessun altra) Philip
Cantoni Marco
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